venerdì 29 marzo 2013

#NonSiPuòFare 2

Ho letto alcuni commenti al mio precedente post che mi hanno invitato ad una lettura del dettato costituzionale. 
In particolare, l'art. 88 della Costituzione Italiana recita testualmente:
"Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura."
La lettura letterale indurrebbe ad affermare che è una facoltà "soggettiva" del Presidente della Repubblica lo scioglimento delle Camere. In realtà, come anche la prassi costituzionale prevede, il Presidente della Repubblica scioglie le camere quando esse non sono più in grado di garantire una maggioranza parlamentare a sostegno di un Governo o, è accaduto nel periodo di tangentopoli, quando il parlamento è di fatto delegittimato.

Anche il tema che un governo c'è, quello Monti, è debole. Esso è in carica per gli affari correnti e non è nella pienezza delle sue funzioni. Per essere nella pienezza delle sue funzioni dovrebbe ricevere la fiducia in entrambi i rami del Parlamento, come recita l'art. 94 della Costituzione.

Per quanto riguarda, invece, il tema delle leggi approvate velocemente, queste sono state agevolate dalla questione di fiducia posta dal governo in carica. Poi, come ho detto nel precedente Post, anche in assenza di governo, tanto più per il fatto che l'attuale Presidente della Repubblica non può sciogliere le camere essendo nel semestre "bianco", si potrebbe, comunque, cogliere l'occasione per fare la legge elettorale.
Però voglio dire una cosa. L'occasione è ghiottissima!
Si potrebbe fare un vero governo di cambiamento, fondato su una maggioranza assoluta di elettori italiani. Sarebbe la prima volta da oltre 20 anni.
Non si dovrebbe perdere questa occasione. Basterebbe un anno di governo. Poi si potrebbe andare alle elezioni con una nuova architettura istituzionale.
Ripeto: Buona Fortuna Italia!

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