giovedì 18 aprile 2013

Caro Bersani ti scrivo

Caro Bersani,
sento il bisogno di scriverti stamattina, in queste ore decisive per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e del futuro del Partito Democratico.
Ma prima mi presento. Ho 38 anni, faccio l'ingegnere libero professionista, ho avuto precedenti esperienze politiche guidando i DS in un comune della provincia di Caserta con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dal 2007 non aderisco ad un partito politico. 
Ho sempre votato per il centrosinistra e, da quando esiste il Partito Democratico, per il PD. Alle ultime primarie per la guida del centrosinistra sono tornato a partecipare esprimendo la mia preferenza per Matteo Renzi. Alle scorse elezioni politiche, nel febbraio di quest'anno, ho votato per il Partito Democratico scegliendo di sostenere la tua leadership convintamente. Soprattutto perché, anche se parzialmente, hai avviato un processo di rinnovamento interno, seppur limitato numericamente, grazie alle Parlamentarie.
Dopo le elezioni, ho apprezzato il metodo col quale si è proceduto all'individuazione ed all'elezione dei presidenti delle due camere. Ho anche gradito la proposta del governo del cambiamento rispetto al governissimo con "tutti dentro". La preferenza verso un mondo che ha votato per il Movimento 5 Stelle.
Ho sempre apprezzato la tua onestà, la tua qualità umana e morale che nessuno, all'interno del partito, metteva in discussione.
Ma ieri non ti ho compreso. Non ho compreso la ricerca di un accordo al ribasso con il PDL, incapace di intercettare il proprio elettorato. Non ho compreso l'idea di ricercare il consenso prima fuori che dentro il proprio partito. Non ho compreso la mancanza di una visione, di un'idea. L'ultima volta che si è votato a larghissima maggioranza per un Presidente della Repubblica il designato è stato Carlo Azeglio Ciampi. L'ultima volta, invece, non trovando accordo su una personalità condivisa di livello si è deciso di votare una personalità di parte ma di livello come Napolitano. Ora, invece, cosa si è fatto? Si è scelto la politica del minimo comune denominatore piuttosto che del massimo comune denominatore. Un errore madornale. 
Ti stai assumendo una responsabilità eccezionale. Distruggere il Partito Democratico temo per un'ambizione personale, tu che non hai messo il nome sul simbolo. Rischi di essere l'ultimo segretario del PD, perché se passa Marini il Partito non esiste più, se non passa Marini questa classe dirigente è finita ma, temo, si trascinerà dietro il partito. 
Buona fortuna a tutti noi.

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