mercoledì 17 aprile 2013

Un Presidente per l'Italia

Oramai ci siamo. Fra poche ore inizieranno le votazioni per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica che, rammentando l'art. 87 della Costituzione, "è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale".
L'elezione di questo Presidente della Repubblica è un'occasione straordinaria per l'Italia. Lo è anche per il Partito Democratico. Una forza politica responsabile, che si candida alla guida di un paese, deve dimostrare in ogni suo atto di avere chiaro l'interesse superiore della nazione. 
Ma un partito deve avere una sua visione, una sua idea. Le sue azioni non possono, nel perseguire un interesse generale, andare in contrasto con le aspettative e le istanze della propria parte. La visione per un partito è il sistema di valori, l'idea di paese e di società, la tutela di interessi di parte all'interno di quelli generali. 
In questo momento, anche per colpa propria, il Partito Democratico si è fatto "mettere in mezzo". E' stato sorpassato, da un lato, dal Movimento 5 Stelle nell'individuazione di figure di grande qualità. Dall'altra si è fatto sorpassare dal Centrodestra nello schema della responsabilità, dell'interesse generale. Un accordo tra nemici per mettere mano alle emergenze del paese. 
Possiamo dire, senza essere contraddetti, che il Partito Democratico pecca di strategia. Quello che conta, però, è il risultato. E' l'unica forza politica parlamentare che può contribuire in maniera determinante, in forza dei numeri, all'elezione del futuro Presidente della Repubblica.
Ecco, bisogna avere coraggio. Scegliere con nettezza quali caratteristiche deve avere il nuovo Presidente della Repubblica. In ogni caso non si potrà avere il consenso di tutti.
Quindi il PD sceglierà di seguire la linea della convergenza con il PDL? Cercherà, invece, il minimo comune denominatore con il Movimento 5 Stelle?
Se il PD va dal PDL tentando di proporre nomi che possano andare bene a Berlusconi, cito ad esempio Amato o Marini, non solo non perseguirebbe la convergenza con i 5 Stelle, ma, soprattutto, non interpreterebbe le aspettative della propria base. Per l'ennesima volta. E se, invece, usasse il coraggio e proponesse una figura oltre gli schemi noti? Sarebbe possibile?
Quale linea sarebbe più condivisibile da parte della base del partito? Quale sarebbe nell'interesse superiore della nazione? E' possibile contemperare in questa fase il consenso della propria parte con l'interesse generale del paese?
La ricerca di una figura che incarni la legalità è di parte o persegue l'interesse generale?
Individuare una figura di strenuo custode dei valori della prima parte della Costituzione persegue interessi di parte o generali?
Eleggere come Presidente della Repubblica una personalità la cui storia personale sia priva di ombre o compromissioni è nell'interesse di parte o generale?
A mio avviso è indispensabile cogliere l'occasione per superare gli schemi tradizionali. Proporre una visione del paese che superi la contrapposizione Berlusconismo-Antiberlusconismo. Non si può percorrere la linea dell'accordo al ribasso con il PDL. Bisogna ricercare la condivisione su una proposta che non solo cambi lo schema ma che trasmetta in maniera chiara una nuova visione del paese. Una visione chiara e netta. E se non si trovasse la condivisione, pazienza. Ci avrebbero provato.
La risposta è semplice, anche se comprometterebbe le aspirazioni dei sostenitori del governissimo PD+PDL+LC+LN. Sostenere un candidato con le caratteristiche citate!
La mia preferenza sarebbe per Romano Prodi. Personalità che, indipendentemente da come la si pensi, ha riconoscimento internazionale ed ha dimostrato le sue capacità come Premier. Ha sancito, durante i suoi governi, le fasi migliori della storia recente dell'Italia sia dal punto di vista sociale che economico. Anche la storia dell'Euro è falsa. Il governo Prodi ha definito le modalità di ingresso. Aveva definito anche dei meccanismi di contrasto alle speculazioni. Il governo in carica all'epoca del passaggio dalla moneta nazionale all'Euro, nel 2002 c'era Berlusconi, avrebbe dovuto vigilare. La storia è li per dimostrarlo. 
Ciò nondimeno ritengo che l'unico candidato innovativo per visione e condivisione non può che essere Stefano Rodotà (in subordine Gustavo Zagrebelsky). In questo i sostenitori del Movimento 5 Stelle hanno avuto il coraggio di perseguire la propria visione della società, indipendentemente dalla possibilità di accordo. E', in questo, la forza delle idee . Se sono buone lo sono indipendentemente dalla trasversalità del consenso e molto spesso, nello schema italico, lo sono proprio per questo.
Il Partito Democratico avrà il coraggio di portare avanti le proprie buone idee?

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